Negli ultimi anni è ritornata in auge, a ragione, una pratica chiamata ginnastica  facciale, conosciuta anche come face yoga. Le origini della ginnastica facciale  si perdono nel tempo e le prime testimonianze risalgono al lontano XVII secolo,  ed ebbe il suo periodo d’oro all’inizio del ‘900.

Ma come mai, oggi che abbiamo a disposizione moderni dispositivi tecnologici e  i più avanzati rimedi di medicina estetica, assistiamo a una prepotente  ribalta della ginnastica facciale? Viviamo in un periodo fortemente  contraddittorio, in cui, anche in estetica, alla tecnologia si contrappone una  cura di sé più naturale e sostenibile, un approccio conservativo che ci porta ad  accogliere pratiche che non solo hanno una valenza intrinseca, ma ci aiutano a  riconnetterci profondamente con il nostro sé non solo fisico. E la ginnastica  facciale va proprio in questo senso. Non si limita a prevenire e a combattere i  segni (inevitabili) dell’età, ma aiuta i tessuti del viso a mantenersi trofici,  migliorando il microcircolo e di conseguenza il nutrimento della pelle  direttamente dall’interno. Questo ha un effetto sorprendente sull’aspetto del  viso, che appare più disteso, radioso e sano.

Con l’andare del tempo la statica del volto, soggetto a numerosi stimoli e  sollecitazioni, tende a perdere il suo assetto originario. Difetti posturali e di  masticazione, stati d’animo che lasciano le loro tracce sul viso attraverso  espressioni ricorrenti, spasmi di alcuni muscoli che inevitabilmente portano  all’ipotono di altri: la ginnastica facciale ci permette di intervenire su  questi importanti fattori che sul lungo periodo apportano modifiche  strutturali nei tessuti in profondità, ripristinando un corretto equilibrio tra  di essi.

La maggior parte dei muscoli del viso sono chiamati muscoli mimici e  permettono al volto di esprimere una grande varietà di espressioni facciali e di  conseguenza di manifestare le emozioni. Essi hanno un funzionamento diverso  rispetto ai muscoli scheletrici: non muovono nessuna articolazione o parte  ossea, ad eccezione dei muscoli masticatori. Ne consegue che l’allenamento  di questi muscoli si differenzia da quello di tutti gli altri distretti  corporei, e deve essere eseguito sotto la guida di figure esperte onde evitare  di compromettere il delicato equilibrio tissutale.

La ginnastica facciale non si contrappone alla cosmetica, ma anzi si propone  come una pratica che ne coadiuva e potenzia gli effetti: stimolando i tessuti  “dal basso”, ovvero a partire dal substrato muscolare, abbiamo come diretta  conseguenza una benefica rivitalizzazione del microcircolo che coinvolge  anche la cute, consentendo ai principi attivi veicolati dai cosmetici di  incrementare l’efficacia. Eseguire gli esercizi di face yoga aiuta anche a  mantenere nella giusta posizione i comparti adiposi del volto, essenziali per  mantenerne freschezza e aspetto tonico.

Già dopo poche sedute potremo constatare miglioramenti sul drenaggio dei  tessuti e di conseguenza sul gonfiore del viso, aspetto questo che può essere  di grande aiuto anche nella cura delle pelli asfittiche, impure o con  tendenza acneica. Poiché legati al drenaggio, anche inestetismi come borse e  occhiaie possono trarre giovamento da una pratica regolare del face yoga.

Prima di iniziare con la pratica, si consiglia di identificare le caratteristiche peculiari della propria fisionomia, per costruire una routine che intervenga in modo mirato sulle specifiche esigenze individuali.

Bibliografia:

Abigail M. Smith,Taylor Ferris, Vinayak K. Nahar, Manoj Sharma – Non-Traditional and Non-Invasive Approaches in Facial Rejuvenation: A Brief Review; Cosmetics 2020, 7(1), 10

Autore:

Dott. Giulia Dazzan
Cosmetologa
Cosmetic Consultant&Business
Developer – Scientific Editorial
Contributor

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PENSIAMO ALL’ARMONIA TRA PELLE, ANIMA E NATURA.


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